COSA NE SARA’ DELLO SMART WORKING?


In questo passaggio epocale, che sta segnando i nostri giorni, ognuno di noi è stato costretto a cambiare le proprie abitudini. Soprattutto all’interno del mondo del lavoro, i cambiamenti sono stati molti e ciascuno di noi si è dovuto adattare a nuove situazioni, cercando di farlo nel migliore dei modi. Una delle grandissime novità è stato lo smart working o telelavoro, definito anche lavoro agile. In molti si chiedono cosa accadrà quando questo periodo sarà giunto al suo termine. Si tornerà al lavoro abbandonando lo smart working oppure ci saranno modalità di lavoro come quella che stiamo sperimentando in questi giorni? La risposta è che, questa modalità di lavoro si prospetterà per il futuro di ognuno di noi. Per il prossimo futuro dovremo tutti pensare ad un lavoro a distanza sempre più veloce e dinamico. D’altronde, questo telelavoro, presenta i suoi vantaggi e benefici.

Infatti, diverse ricerche hanno dimostrato che rende i lavoratori più produttivi, più felici e anche più soddisfatti.

Basti pensare anche alla grande crescita, in queste settimane, di tutti quei fornitori di varie piattaforme di teleconferenze, video riunioni, corsi-online e così via. Microsoft, Trello, Slack, Hosting Solution, Cisco e tanti altri, sono solo alcuni dei tanti che permettono oggi a milioni di persone di continuare il proprio lavoro senza troppe distrazioni e perdite di tempo. Ci si dovrà abituare a tutte queste piattaforme che, con il passare del tempo, si presenteranno a noi con forme, modalità e modi sempre diversi.

E, attenzione a pensare che lo smart working sia un sinonimo di perdita di tempo e di non lavoro. Anzi, tutt’altro. L’ifo, autorevole centro studi tedesco, ha effettuato uno studio (Smart-Working: Work Flexibility Without Constraints) proprio nel nostro Paese. La ricerca ha riguardato un’azienda, probabilmente di distribuzione di elettricità del Nord ed ha interessato un buon numero di lavoratori, su circa 4000 totali che lavorano nella stessa. Lo studio, durato un anno, è stato realizzato nei mesi scorsi, prima dello scoppio dell’emergenza attuale.

Oggetto dell’esame è stato un solo giorno di smart working alla settimana. Il primo e importante risultato di questa ricerca è stato che, come dicevamo prima, il telelavoro porta ad una maggiore produttività. Infatti, sia se prendiamo come esempio le quantità di pratiche che vengono sbrigate dal lavoratore, sia se, ad esempio, ci basiamo sul rispetto delle deadline, ne risulta, in entrambi i casi, che vi è una maggiore produttività. Per dare un po’ di numeri, ne è risultato che, mentre coloro che lavorano in orari normali accrescono la produttività rispetto al mese precedente del 10-30 % circa, al contrario, coloro che lavorano in modalità telelavoro, hanno risultati che variano dal 25 al 45%. E c’è di più, questi telelavoratori tenderanno ad aumentare e migliorare sempre di più, nel corso dei mesi successivi, i loro risultati.

Un altro risultato che arriva dalla ricerca dell’Ifo, non meno importante, riguarda un miglioramento delle assenze per malattia. Infatti, i telelavoratori sottoposti a ricerca, nell’anno di interesse, hanno chiesto mediamente 5 giorni e mezzo in meno di malattia, rispetto a tutti i loro colleghi rimasti in ufficio. Le motivazioni risiedono, secondo le due ricercatrici dell’Ifo, nel fatto che, lavorando da casa, è di gran lunga più semplice organizzare il proprio tempo e trovare maggiori spazi per i vari impegni in programma, senza sacrificare il proprio lavoro.

Sembra proprio che, da questa nuova modalità di lavoro, siano gli stessi lavoratori a trarne dei benefici. Riescono ad essere più attivi, più partecipi e notevolmente più concentrati sul lavoro. A chi è che va tutti i giorni di prendere l’auto, imbottigliarsi nel traffico e poi arrivare al lavoro già stanchi? Tornare poi alla sera con molte cose da fare e non avere il tempo materiale per programmare le proprie attività.

Infatti, benefici vengono anche dalle lavoratrici, sempre meno costrette, con questa modalità, a dividersi tra casa, ufficio, figli e principale. E perché no, un motivo in più per permettere anche a lavoratori maschi di mostrare le loro abilità ai fornelli e vederli impegnati nel fare una lavatrice e/o nello stendere i vestiti.

Tutti noi dovremo abituarci allo smart working. Il tempo passa e con esso anche i nostri comportamenti si stanno radicalmente modificando.

Tieni il passo, non farti trovare impreparato.

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FONTI: https://www.repubblica.it/economia/2020/03/28/news/eurobarometro_smart_working-252467347/